La questione della manipolazione psicologica e dell'istigazione al suicidio è centrale nel caso di Andrea Prospero. Secondo le indagini, Andrea sarebbe stato manipolato da un giovane di 18 anni attraverso conversazioni su una chat di Telegram. La manipolazione psicologica si sarebbe concretizzata in una serie di messaggi in cui l'indagato avrebbe incoraggiato Andrea a compiere l'estremo gesto del suicidio, senza mai intervenire per cercare di salvarlo o avvisare le autorità. La dinamica della manipolazione appare particolarmente insidiosa. Andrea, secondo quanto emerso, avrebbe mostrato segni di vulnerabilità, che potrebbero essere stati sfruttati dal suo interlocutore. La persona accusata di istigazione avrebbe alimentato il suo stato di confusione o disperazione, spingendolo verso un percorso di autodistruzione. Un aspetto inquietante del caso è che Andrea ha inviato un video al giovane, mostrandogli i farmaci che aveva assunto, confermando così l'atto suicidario senza ricevere alcun tipo di aiuto o soccorso dal suo interlocutore. Questo tipo di manipolazione psicologica, che sfrutta la debolezza emotiva di una persona, è un fenomeno sempre più studiato in relazione ai social media e alle piattaforme di messaggistica. La capacità di qualcuno di influenzare profondamente un'altra persona, senza essere fisicamente presente, ma attraverso il digitale, è un aspetto che solleva molte preoccupazioni sulla sicurezza emotiva, soprattutto tra i giovani, e sulle responsabilità di chi opera in rete. Inoltre, le indagini hanno anche preso in considerazione se Andrea fosse stato coinvolto in attività illecite che avrebbero potuto contribuire alla sua fragilità emotiva. I telefoni, le carte di credito e le SIM trovati nell'appartamento suggeriscono che potesse essere stato parte di un giro di truffe online o attività non legali, il che avrebbe potuto peggiorare il suo stato psicologico, rendendolo più vulnerabile alla manipolazione da parte di qualcuno che approfittava di questa fragilità. Il caso di Andrea, quindi, non riguarda solo l'istigazione al suicidio, ma anche la manipolazione psicologica a distanza, che ha avuto un impatto devastante sulla vita di un giovane. La famiglia di Andrea ha chiaramente espresso il proprio dolore e disagio, ritenendo che ci fossero fattori esterni e influenze sbagliate che hanno contribuito alla sua morte.